In me convive un contrasto
tra il dentro nascosto e il fuori
nell’essere scuro e chiaro
uomo di quiete e di chiasso.
Una casa stipata di cose
spazi aperti, oltre i vetri
ascesi e tonfi in basso
regola, sprazzi di eccesso.
Il segno moderno e barocco
aspira al pieno e al vuoto
il bianco e nero di brutto
staccan la luce al colore.
La rima ordinata aspetta
un fischio
il rompete le righe
per andare a sbracarsi al bar
tra pinte di birra e sghignazzi.
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Franco Antonio Canavesio – Rompete le righe – giugno 2012