Stordisce ancora, di ginestra
leva il fiato la salita dei sassi
il respiro va in affanno, a singulti
sediamo accanto, a cercare l’orizzonte
incerto nel silenzio, immobile, dall’alto
la perla della sera sul piombo del mare
E il giallo, cotto di sole
spreme i profumi
invita ali e corpi volanti
– senza timore, pieni di voglia –
ad amori senza pudore
Che guardino i ciliegi selvatici
e i gabbiani persi di mare
nell’ultima ronda
per noi voglia più calda dell’acqua
più dura, più forte
stasera distesi
siamo segni di fuoco e di terra.
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Franco Antonio Canavesio – Segni di fuoco e di terra – 25 maggio 2013