Veglia

Il letto

La notte
del fiume ritrovo il corso disfatto
la ruspa e il mio dorso
sul letto di sassi

l’acqua scorre distante
senza intoppi
non indugia tra i ciotoli
non si perde
in rivoli e gocce

Il muschio si affida alla pioggia
la vita alle pozze
e nella veglia
il guado
la corrente che preme sui fianchi
resta esercizio puro
di mente

ogni passo è una fitta
e la pendola conta e riconta
le schegge della mia schiena
una in più ad ogni tocco

Col primo chiaro il risveglio
apro gli occhi allo specchio
anche stamane disposto
al solito gioco di scambio
la mano in cerca del flusso
a cogliere un po’ di quell’acqua

nella conca di smalto
tracce di bianco
si perdono le ultime gocce.

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Franco Antonio Canavesio – Veglia – 27 aprile 2013

Sassi di luce

Sassi di luce – F. A. Canavesio

Chissà se questi sassi di luce
dormono la notte
o la loro è una veglia
quando i cancelli sono chiusi

Qui non è come in montagna
dove la sera è un rado via vai
di vivi nell’ombra
con ciotole d’acqua e lumini

Si viene a parlare coi morti
per sentirli vicini
dare pace alla notte
e un soffio di vita ai ricordi

Qualcuno entra anche in chiesa
basta dare un giro alla chiave
da sempre appesa al chiodo
tra due pietre a fianco il portale

Dentro si prega in piedi
in ginocchio si fa più rumore
il silenzio del legno è amico
e basta un filo di voce

Finiti i grani si esce
la chiave ritorna sul chiodo
l’orologio è bianco di luna
al rintocco si deve tornare

lasciare la strada alle ombre

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Franco Antonio Canavesio  –  Sassi di luce  –  31 ottobre 2012