Come muri saldi alla roccia
pietra della stessa debole pietra d’appoggio
stiamo uniti amici precari
affidati a radici
che ad ogni risveglio tornano a morire nel verde
E in questa notte
sul limitare tra il sogno e il vero
sembriamo spettri
non per le occhiaie
aperte all’abisso di teneri sguardi
ma per quella scia di luce
ignara del salto
che eterna galleggia sull’acqua della roggia
e muove assi e macine
a dimensione di vita
Cemento verde ci unisce
confonde la terra e l’acqua
l’acqua e la terra
e la luce bianca
che s’affaccia
ogni giorno
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Franco Antonio Canavesio – Come muri saldi – 18 marzo 2013
Foto – Vallone dei Mulini, Sorrento