Un abito a fiori

Audrey Hepburn

La prima volta fu uno sguardo a distanza
tu affacciata alla finestra di fronte
mossa flessuosa
il gesto amoroso coi fiori

fresco il saluto
prima il sorriso e un cenno del capo
poi l’agitare di mano

Un po’ dopo l’incontro per strada
il tempo di scambiarci il nome
due parole sulle nuvole, il vento
e il rosazzurro dei giacinti appena sbocciati

“dovresti sentire il profumo …”
non credevo
il tu, il profumo, un invito

Indosso un abito a fiori scollato
già a piedi nudi in aprile
guardavi maliziosa, come gatta in amore

Accadde,  ma per poco
quel tanto da farmi scaldare la testa
e infiammare un inizio di estate

d’agosto il viavai del trasloco
i vasi lasciati al custode
pativano il secco, poca la luce

vita grama in città, dietro gli scuri.

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Franco Antonio Canavesio  –  Un abito a fiori  –  14 gennaio 2013
Foto Audrey Hepburn

Di spalle

All’improvviso appari
un foulard fucsia poggiato alla spalla
seduta nella fila davanti
e sfogli a modo tuo il programma
partendo dal fondo

Non vedo amici intorno ed è strano
non uscivi mai sola la sera
A dire il vero anche l’opera non era la tua grande passione
e figuriamoci Wagner
con quell’idioma straniero che turba gli orecchi

Quasi mi vien da pensare di avere sbagliato
ma anche a sipario abbassato
è tua l’ombra ritagliata con grazia
nel controluce d’orchestra

Nessuna attenzione per l’attacco dei fiati
l’ouverture sei tu lì davanti e l’improbabile attesa
di un tuo sguardo all’indietro per avere conferma

Luci in sala applaudi con foga
e scivola dietro il foular ti volti
movenza elegante
raccogli dalla mia mano la seta
tra noi scambio di sguardi un sorriso

Lei ti somiglia
quando avevi trent’anni o poco più

Mi sorprende
anche lo stesso profumo

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Franco Antonio Canavesio – Di spalle – 24 ottobre 2012