La tua casa

La tua casa è granito di monte
non so come hai potuto pensare di rifugiarti così in alto
nell’aria più pura e scavare la roccia

non bastava l’acido forte della tua mente
a sciogliere legami nati dal fuoco
e più han potuto il tuo becco e gli artigli d’acciaio
la costanza del tuo martellare

Una nicchia levigata dal tempo
la scala usata per salire la prima volta
resta lì come invito

ora che sei anima forte e leggera
nel tuo volo notturno
mi ripeti che c’è spazio per due

come spirito di condor osservi dall’alto
il mio cercare la via
mandi segnali per dare vigore

il tuo roteare non mi dice il percorso
solo ricorda che c’è una destinazione

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Franco Antonio Canavesio  –  La tua casa  –  2 novembre 2012