Gelsi (a mia madre)

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Sarà perchè erano verdi nella tua storia
ed è il tuo compleanno
ma oggi han ceduto anche i gelsi
al tepore di aprile
con la tenerezza delle gemme
che s’è sciolta in foglie

E sotto la lea ho udito ancora una volta
quella storia e il canto
di quando mi raccontavi di te
bambina
e dei gelsi

Le corse prima del temporale
a riempire il cesto di cuori carnosi
e il mordicchiare dei bachi
verde
incessante basso continuo
all’ombra dei travi

D’estate il canestro colmo di drupe
coni di latte e il succo spremuto
rigava le mani e le braccia
invito alle vespe
ghiotte del dolce umidore

Nel caldo d’agosto l’ombra dei giochi
con le amiche di scuola a far le signore
prego s’accomodi vuole favorire
una foglia il piattino
tre more
un raspetto d’uva crispina
provi insieme un assaggio
giusto due fili
di erba bruschina

Poi d’improvviso
il nero di un tuono

cos’è quella goccia che le brilla sul dito
una perla di mare
o l’avviso di gelo del temporale
la furia in arrivo
e il lampo che occhieggia
lontano

un altro
d’argento
e questo azzurro
vicino
poi giallo esplode il baleno
squassa le chiome
proprio qui sopra

che paura
scappiamo di corsa al coperto

ma signora stia attenta…
le scarpine di seta comprate a Venezia…
e il vestito di organza color grigiocielo
così vaporoso
si sciuperà …

si sciuperà …

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Franco Antonio Canavesio – Gelsi (a mia madre) – 12 aprile 1918 – 2013