Ci si può arrestare d’improvviso
sentire il deserto
e aver chiaro che il viaggio
quel viaggio e a quel modo
non può proseguire
nell’ultimo giro di ruota
i vagoni di dietro
disfatti
han svuovato l’inerzia rimasta
anche quella del muovere fluido
delle parole
senza bagaglio
sgombre la mente e le tasche
di fogli e segni a grafite
catarsi pisciare sul ferro
e lo scrollo dell’ultima goccia
spalle al binario punto di svolta
ma di notte non tracciano il cielo
voli di uccelli
in direzione cara agli dei
vibra appena
un risveglio di interni motori
il pulsare dentro
quello vero
distante dal battito ferro su ferro
tra ruota e rotaia
ritmo di passi
cadenza robusta
e insieme canto intonato
che oggi in incerta stagione
si stenta ad accordare
con garbo
in nuova maniera
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Franco Antonio Canavesio – Si cambia – 5 marzo 2013