Disegnata sul mio corpo
ad un palmo dalla pelle
una bolla mi protegge
film sottile trasparente
ricerca nanotech
iper, ultra resistente.
Progettata fatta apposta
per difesa personale
non c’è storia per idranti
o pallottole vaganti
alla faccia di PS
e black block incappucciati
non c’è mazza che resista
manganello che colpisca
prima fila nei cortei
mi avventuro in luoghi oscuri
in mezzo ai più incazzati
a quelli duri e puri.
Se piove me ne impippo
e c’è un filtro che mi passa
cose giuste di piacere
i colori che io adoro
gli odori delicati
e gli idiomi che conosco
Per le lingue biforcute
c’è un’ app originale
traduttore non banale
sovrumana intelligenza
un tantino artificiale
che manipola anche il senso
lo trasforma in consenso
lecca-lecca per l’orecchio.
Sto a mio agio nella bolla
anche in acqua resto a galla
con la pila sole-luna
l’energia non mi manca
posso andare notte e giorno
dietro casa o in capo al mondo.
Ma un rovello m’attanaglia
nel profondo del cervello
mai scoccasse una scintilla
se saltasse una rotella
o per iella, s’accendesse una favilla
c’è una chiave, c’è una porta
per telare dalla bolla?
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Franco Antonio Canavesio – Nella bolla – 12 luglio 2013/16