Ora basta con il minimo vitale degli orti di città
e l’acqua nelle vasche che va in aria
sempre la stessa
grazie a un motore
ne ho a basta anche dei fiori sfacciati dei cimiteri
sbagliati in ogni stagione
e del pianto
che cola sul marmo il calcio delle ossa
una rivolta la zappa nell’aiuola
zolle
steli
e il plop del tappo
sereno assisto lo zampillo
che muore
sacrificherò anche il pesce rosso nato con due code
insieme ai cespugli di salvia e rosmarino
e i loro odori
imbastarditi di gasolio
via via
lo schermo anti u-vi dal sole
e che inizi il processo di monda
di terra e fanghiglia
Mi rimbomba dentro il basta
sospeso quanto basta
prima del dopo
No no
fuori tempo
troppo presto
l’indizio di un cespo di viole
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Franco A. Canavesio – Ora basta – 11 ottobre 2013