Paglia di Firenze

paglia di firenze

Di tre quarti lo scatto e dall’alto
la falda ti inombra la guancia
potresti sembrare già donna
ma il fiore confetto ride dell’ingombro di paglia e del nastro
arno d’argento

E la mossa di smontare dall’auto è da attrice
una mise disegnata sui fianchi
stretta il giusto alla vita la veste scollata
in rosa e bianco a “puà”

Lampo di un matrimonio anni cinquanta
di fronte alla chiesa
tu sedici anni
damigella tre volte più bella
sbocci improvvisa
da mettere in crisi la sposa

i miei occhi sono per te.

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Franco Antonio Canavesio – Paglia di Firenze – 29 Giugno 2013

Gli alberi e l’acqua

Gezi Park

Gezi Park

E gli alberi sono sentinelle nel piano di Taksim
traditi anche dall’acqua degli idranti
che brucia le radici

Fatevi brulli adesso
nell’estate che inizia
fatevi deserto
se il destino è dare ombra agli scudi di Erdogan

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Franco Antonio Canavesio – Gli alberi e l’acqua – 16 giugno 2103

Ai doni della notte

Minareti

Quando la corda risponde al tamburo
con onde che sciolgono i nodi
salgo muezzin al tramonto a cercare l’ultimo raggio
e intono il canto sommesso del tempo
sospeso sul finire del giorno

Tace e mi accuccio l’orecchio alla pietra del sacro
la vita di sotto e in alto le stelle di vita più antica
leggero il deserto scricchia la sabbia oltre la porta
apro con semplicità ai doni della notte

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Franco Antonio Canavesio – Ai doni della notte – 20 giugno 2013

Dentro una tasca

Dentro la tasca

Dentro una tasca bucata
ripiego il pensiero di te
che ogni notte distendo nel sogno
accanto al cuscino

fiore di seta quando la sfioro
spina se solo mi giro
rossa la macchia al risveglio
di scuro rubino

E di giorno la tengo al mio fianco
spero scivoli via
ma la mano continua a cercarti
e sale il timore
se a sera porto alle nari
l’odore
disfatto del fiore

Ritorna col sonno
la spina più acuta del pegno notturno
vermiglio il goccio di sangue
che vivo
intenso
al tuo fianco

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Franco Antonio Canavesio – Dentro una tasca – 9 Giugno 2013

Regeneration

Regeneration - Cocoon, di Ron Howard

Regeneration – Cocoon, di Ron Howard

Quando ho bisogno siedo di fronte alle stelle
come in un fiume mi spoglio
e con gesto da film espongo la pelle

alieno buono mi faccio antenna del mondo
convoglio messaggi dagli astri
quel tanto che serve a sentire intero il mio corpo
non pretendo che l’acqua bolla sotto le piante
le mie gambe mettano ali o il sangue inverta il suo corso

mi basta ricucire i pezzi
col respiro del sole
dar voce al chiaro e allo scuro
sentire come mia
anche la parte negletta

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Franco Antonio Canavesio – Regeneration – 12 giugno 2013
Fotografia: Regeneration, dal film Cocoon, l’energia dell’universo (1985),di Ron Howard

Da tanto

Il mio fido compagno

Da tanto non vivo un tramonto
filo d’erba tra i denti
la spalla di un amico al fianco
quando i raggi vanno obliqui sul muro
e se dai un respiro più forte
si scosta una nuvola in cielo

E il cane sbadiglia e ti apre la mano
struscia il muso sul palmo
freme l’orecchio al silenzio
all’alterno tepore
che va e che viene
col respiro incerto del sole

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Franco Antonio Canavesio – Da tanto – 11 giugno 2013

Questo giardino

Questo giardino - 1

Questo giardino – 1

E’ una fortuna e la storia si ripete ogni volta con qualche variante di luce e colore, a seconda della stagione. Stavolta il tripudio di tinte e profumi era forse al suo apice, come mai l’avevo percepito in quarant’anni, conservando nella memoria il suo crescere e variare in armonia, nel corso del tempo.

Perchè questo giardino si vive con i sensi al completo: le foglie e le corolle le tocchi per forza, passando gli stretti sentieri e lo senti il ronzare dei calabroni, posati come gemelli sul polsino bianco dell’iris.

E il tepore rossiccio dei mattoni quando siedi sul gradino e il verde, fratello di tutti i colori, ti corona il capo e copre gli sguardi oltre il castello, profilo sul colle di fronte.

Se la mano si immerge a turbare il fresco di una pozza, rinvieni e il piacere è così intenso che dei profumi percepisci solo l’astratto che lascia in quiete le risposte violente di impreparate mucose cittadine.
Su tutto sovrasta il colore in forma di sfere, lance, farfalle. Non so dire il nome dei fiori: non importa, conta l’insieme e il senso di gioia dell’occhio che non può stare fermo e rincorre le tinte fino a inciampare nell’intrico dei verdi e dei bruni sul fondo.

Questo giardino è anche un po’ mio, ne conservo il ricordo muschioso del primo giorno, ne ho visto il bello crescente, cangiare di ogni stagione. Privilegio goderne da spettatore, senza la costante, quotidiana fatica del fare.

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F. A. Canavesio – Questo giardino – 1 giugno 2013

Un anno di servizio in Hospice

Una luce dietro la porta

Una luce dietro la porta

Un anno di servizio in Hospice alla Fondazione Faro, esperienze umane importanti. Il senso della vita, tra dolore, smarrimento e piccole gioie, giorno dopo giorno.

Non so cosa spinge
a superare la porta socchiusa
forse il bisogno d’amore
che fa aprire le braccia
al piccolo cielo della stanza
alla finestra
al letto sempre presente
e ad altre braccia
sconosciute
in attesa

a volte non serve parlare
neppure incrociare a lungo lo sguardo
basta la mano
il calore di una mano
sicura
che stringe
o sfiora

dipende

dal momento dipende
dal tempo che resta

dal bisogno d’amore
dipende

F.A.C. – Dipende – 25 gennaio 2013
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 Suprematist composition: White on White - Kasimir Malevich  - 1918?

Suprematist composition: White on White – Kasimir Malevich – 1918?

Non temo le pagine bianche
che non devo per forza riempire
e neppure il vuoto che imbianca
solo un attimo prima

mi fa tenerezza il bianco
il lenzuolo di ospedale
rimboccato con cura
su un futuro che è breve

Vorrei regalare una stanza
o magari prestarla se è mia
un cubo di zucchero e sale
lungo due respiri per lato

per stare soli nel bianco
i sensi tesi a intuire
il primo vibrare leggiero
di un bianco quadrato nel bianco

F.A.C. – Passaggio – Luglio 2012
Suprematist composition: White on White – Kasimir Malevich – 1918?
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A portata di mano

L’idea di bellezza cambia, nel tempo, nei luoghi.
Con Martino, in hospice, abbiamo parlato del bello ideale e del bello reale. Lui lo vede così.

La bellezza che più mi attira
è quella in parte nascosta
magari un poco imperfetta

l’ibisco che accartoccia il fiore
stanco di luce la sera
I seni di Irina che ride
chinata a rimboccare il lenzuolo
i colori di spezie e verdure
nella pasta saltata di Ashef

Non è tempo di cercare lontano
bellezza a portata di mano
bellezza che vedo che tocco
che vive per me ogni giorno

oggi per me è ogni giorno
futuro

F.A.C. – A portata di mano – Agosto 2012
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Sole e luna

Ho visto il risveglio degli occhi stupiti
al gioco interrotto
chi va più in fretta
io che faccio a spicchi l’arancia
o tu che incerto li porti alla bocca

mi hai dato il tempo di disporli a disegno
come il sole e la luna
e hai sorriso divertito
prima di prendere a morsi le stelle

F.A.C. – Sole e luna – 21 febbraio 2013
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Antoni Gaudí - Basílica y Templo Expiatorio de la Sagrada Familia, Barcelona

Antoni Gaudí – Basílica y Templo Expiatorio de la Sagrada Familia, Barcelona

Ti sto aspettando
e non so se verrai
offrendo la mano
o cingerai la mia spalla
a guidare anche questi passi

non so se guarderò avanti
o la luce sarà così forte
da orbare gli occhi
come il buio

non so se avrò acqua e vento
amici a favore
non so se tutto ciò
sarà davvero importante

Ma dopo saremo ancora insieme
finalmente della stessa sostanza
non so quale
di certo leggera
più del chiaro dell’alba

quante cose non so
che tu sai
e non mi vuoi svelare
prima del tempo

F.A.C. – Ti sto aspettando – 20 maggio 2013
Antoni Gaudí – Basílica y Templo Expiatorio de la Sagrada Familia, Barcelona
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