A casa di Enza

Terrazze di Roma (1)

Terrazze di Roma (1)

Solo Roma ha di queste visioni
dall’alto terrazze
anche in case da quattro soldi
con i vasi di agrumi e il rosmarino
fiorito già a inizio stagione

per salire gradini di marmo paglierino
in cima una chiocciola di ferro battuto
e la porta liberty coi vetri a colori
giallorosse di fiamma
le luci della sera

Mi dicevi che abituata ai sassi della tua Matera
qui ti sentivi in cima al mondo
seduta su questo tettopiano di cotto
il gatto di fianco
nessun rimpianto per la piccola piazza
e tua madre e la capra
legate alla corda.

Schiena al muro
sul tiepido rimasto del giorno
si aspettava il cambio di luce
con la pasta alla puttanesca sul fuoco
profumo sbriciolato i peperoncini di Rosa
l’amica più mora
e ancora più riccia di te

Non ti andava di baciare
ma stuzzicarmi
con occhi audaci
e le mani
mentre il giradischi suonava un niño charango
e ballavamo come alla Fiesta
degli Intillimani
sulla piazza di San Benito

Intanto
ieri come adesso
veniva il buio
e il fiasco dei Castelli è un fanale

giochiamo a tiro al bersaglio
i noccioli delle olive tra i denti
lucenti i tuoi nella sera

non volevi
ti voglio lo stesso baciare

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Franco Antonio Canavesio – A casa di Enza – 10 aprile 2013
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Variazioni

Segni

Se vivo bene tra le pareti di casa
Se non mi va a noia cercare variazioni
impercettibili
forse mi è chiaro il senso dei piccoli movimenti
la vibrazione
degli spazi ristretti

e i tratti sulla pelle del muro
non sono la spunta dei giorni
l’accumulo della forma che cresce
o il bisogno
nero sul bianco
di lasciare una traccia

erano già scritti quei segni
da altri

mia è l’attenzione
per trovarne il senso
imparare dagli atomi
il vibrare

dare fiato
quotidiano
al mio mantra

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Franco Antonio Canavesio – Variazioni – 8 aprile 2013