Frammenti d’inizio stagione (II)

Cambio di stagione - Franco A. Canavesio

Cambio di stagione – Franco A. Canavesio

Primavera mi soccorre
barella di fragili corolle
disteso su un lenzuolo
di verde alto un palmo

Guardami dall’alto
non calcare l’erbe
volami intorno
io sto bene
qui
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Franco Antonio Canavesio – Frammenti d’inizio stagione (II) – 26 marzo 2013

Frammenti d’inizio stagione (I)

Riflessi - Salvatore  Greco

Riflessi – Salvatore Greco

Fa parte del gioco di una nuova stagione
lasciare gli umori di muffa
e mettere a nudo le stanze
una bella pulita
a far scintillare il quotidiano apparire

è di aiuto l’aprile che porta dal lavasecco
il montgomery (una volta era l’eskimo verde
ingobbito tra le grucce degli abiti smessi
non ho cuore a buttarlo)
e fa scendere di traverso la pioggia
a lavare ben bene anche le facciate

si comincia dallo zoccolo di granito
dalle lose del marciapiede
ma il brillare non confonde il fiuto dei cani
bastardi e di razza
che sentono le tracce fin dentro i muri

noi
ci si accontenta

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Franco Antonio Canavesio – Frammenti d’inizio stagione (I) – 24 marzo 2013
Fotografia Riflessi – Salvatore Greco

All’anima femmina di una sedia

Savana Rocking Chair III designed by Jolyon Yates

Savana Rocking Chair III – designed by Jolyon Yates

 

 

Dritta la schiena, in ginocchio
panca severa
fatica sublime, fatica e preghiera
allontana il bollore
salesiana ricetta per giovani casti
degli anni sessanta.

Tu rivoluzione
in un amen, spazzati i vecchi precetti
sei quercia torta
dal fuoco di un semidio normanno
o chiglia sfibrata dall’onda
nei gorghi di Maelström.

Ti offri, flessa
di razza
indugio, m’adagio
anima femmina cedi alla carne
trova la giusta movenza
ancora ci separa la pelle
un gemito
quando tesa m’accogli.

 

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Franco Antonio Canavesio – All’anima femmina di una sedia – 23 marzo 2013
Savana Rocking Chair III designed by Jolyon Yates

Risveglio III

Meccanismo, movimento e soffiettti di un orologio a cucù - Germania, prima metà dell'Ottocento

Meccanismo, movimento e soffiettti di un orologio a cucù – Germania, prima metà dell’Ottocento

Conforta il risveglio che canta il mattino
quando prevale l’armonia interrotta dell’usignolo
sul primo rotolare d’asfalto bagnato

e non sai se sul ramo più alto
è uno a parlare a se stesso
o sono due a cercare l’amore tra l’acero e il tiglio

forse di fuori è già chiaro il giorno
e i troppi orologi di casa marcano a rintocchi ore diverse
così che di notte non so mai se è giusto
il tempo che vivo

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Franco Antonio Canavesio – Risveglio III – 21 marzo 2013
Foto – Meccanismo, movimento e soffiettti di un orologio a cucù (Germania, prima metà dell’Ottocento)

Come muri saldi

Vallone dei Mulini, Sorrento

Vallone dei Mulini, Sorrento

Come muri saldi alla roccia
pietra della stessa debole pietra d’appoggio
stiamo uniti amici precari
affidati a radici
che ad ogni risveglio tornano a morire nel verde

E in questa notte
sul limitare tra il sogno e il vero
sembriamo spettri
non per le occhiaie
aperte all’abisso di teneri sguardi
ma per quella scia di luce
ignara del salto
che eterna galleggia sull’acqua della roggia
e muove assi e macine
a dimensione di vita

Cemento verde ci unisce
confonde la terra e l’acqua
l’acqua e la terra
e la luce bianca
che s’affaccia
ogni giorno

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Franco Antonio Canavesio – Come muri saldi – 18 marzo 2013
Foto – Vallone dei Mulini, Sorrento

Primavera

Edward Hopper - Rooms by the Sea, 1951

Edward Hopper – Rooms by the Sea, 1951

Attendo il giorno in cui due operai
senza pietà per il larice rosso
verranno a scardinare le finestre
e per breve tempo le stanze saranno aperte
senza barriere

ci saranno già le foglie sui rami dei tigli
a sfiorare la ringhiera
e la gazza azzarderà forse un volo sul davanzale
a raccattare schegge per rinforzare il nido

lo stupore sarà tale che al di là delle chiome
potrebbe anche distendersi un mare
con il suo andirivieni di onde
a occhieggiare tra uno scarmiglio di fronde

Se si aprirà il giorno col sole
non ci saranno scuri a fermarlo
e nemmeno veli a far da tenda
a una pubblica voglia di luce

e se metterò musica a tutto volume
la ascolteranno anche i vicini
e magari la colf filippina nella casa di fronte
attaccherà a cantare
o riderà di me
e del mio ballo senza ritegno
seminudo
alla primavera

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Franco Antonio Canavesio – Primavera – 16 marzo 2013
Edward Hopper – Rooms by the Sea, 1951

Metamorfosi

Apollo e Dafne - Performance Gruppo Artistico Corposcenico - Sulmona 2006

Apollo e Dafne – Performance Gruppo Artistico Corposcenico – Sulmona 2006

Anche gli dei dell’oggi
anche i più dolci portatori d’amore
possono sbagliare
o per ferocia confondere l’oro col piombo
scambio di punte
dritti i dardi su legami già sciolti

e il biondo bagliore ti esalta
ti muove a me
incessante
insegue la fuga mia
dai sentimenti

Intanto l’opaco metallo diffonde
si fa scudo la corteccia
e pure dentro il desiderio lavora
insistente
mutare per tempo in altra forma
ornato di tenere fronde

se soltanto mi fossi voltato a guardarti
sarei vivo alloro
sempreverde
nel tuo giardino

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Franco Antonio Canavesio – Metamorfosi – 11 Marzo 2013
Apollo e Dafne – Performance Gruppo Artistico Corposcenico – Sulmona 2006

Ancora

Starry Night of Rhone Alpes  - Gernot Meiser

Starry Night of Rhone Alpes – Gernot Meiser

Stavamo sulla sponda della notte
ancora incerta e troppo chiara per le stelle
i corpi già pronti al tremore degli astri
e al flusso di rade nuvole
filanti sul blunero

a fianco distesi
la pelle tutt’uno con la terra
ancora tiepide le tracce del sole
sull’erba
l’anima ben salda e il respiro
crescente
a far posto all’arco intero del cielo

pregavamo la luna di indugiare
dietro la collina
e la brezza di stare quieta
ancora
per un momento

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Franco Antonio Canavesio – Ancora – 9 Marzo 2013
Starry Night of Rhone Alpes – Gernot Meiser

Si cambia

Si cambia

Ci si può arrestare d’improvviso
sentire il deserto
e aver chiaro che il viaggio
quel viaggio e a quel modo
non può proseguire

nell’ultimo giro di ruota
i vagoni di dietro
disfatti
han svuovato l’inerzia rimasta
anche quella del muovere fluido
delle parole

senza bagaglio
sgombre la mente e le tasche
di fogli e segni a grafite
catarsi pisciare sul ferro
e lo scrollo dell’ultima goccia

spalle al binario punto di svolta

ma di notte non tracciano il cielo
voli di uccelli
in direzione cara agli dei
vibra appena
un risveglio di interni motori
il pulsare dentro
quello vero
distante dal battito ferro su ferro
tra ruota e rotaia

ritmo di passi
cadenza robusta
e insieme canto intonato
che oggi in incerta stagione
si stenta ad accordare
con garbo
in nuova maniera

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Franco Antonio Canavesio – Si cambia – 5 marzo 2013