Sento che una guerra mi manca
una vera
non quella al fronte
la divisa schizzata di sangue
quella di tutti e di tutti i giorni
per anni
mi manca il senso di stare appeso ad un filo
il pulsare caparbio del cuore
la tenacia dei nervi
che brucia il grammo di forza rimasto
quel buco in fondo allo sterno
che tira il morso
al vuoto bianco dei denti
mi manca di aver provato la fame
il disastro comune dei sensi
e dentro la voglia che cresce
di resistere insieme
ricominciare
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Franco Antonio Canavesio – Una guerra – 17 febbraio 2013
Pablo Picasso – Guernica (particolare) – 1937
Forse noi, figli del boom industriale, di quel periodo di transito tra la ricostruzione ed il “benessere” abbiamo ancora almeno sentito da racconti di genitori, di nonni il “senso di stare appeso ad un filo”, “l’aver provato la fame” e la voglia di “resistere insieme”, “ricominciare”. Abbiamo appreso certe sensazioni se non per esperienza diretta almeno per osmosi. Quel desiderio di riscatto, di faticare per riuscire in qualcosa di concreto … mi sembra che oggi non riusciamo a trasmetterlo ai nostri figli.
E’ strano come sembri che solo dalle tragedie possa risorgere qualcosa di migliore, dalla sofferenza nuove forze per ricominciare.
… forse è colpa della società così cambiata o forse è colpa principalmente nostra perché stanchi di quella “guerra di tutti e di tutti i giorni” che, senza che neppure ce ne siamo accorti, ci ha logorato lentamente nel profondo … senza portare alcun frutto se non, forse, il benessere economico.
Concordo in pieno, Enzo. E anche il benessere economico, cresciuto a scapito di altri valori, sta traballando vistosamente.