Dispari

Dispari

Cinque-uno-cinque, ma potrebbe anche essere tre-uno-cinque, oppure uno- cinque-tre. Basta siano dispari.

Non sono stravaganti moduli tattici del calcio ma un punto di vista, per leggere o impostare la costruzione di un’immagine, posando l’attenzione sul dispari.

Al sopore rassicurante delle simmetrie, il dispari regala un tocco di movimento e la scena si anima in un equilibrio dinamico, perchè dispari è vita.
C’è sempre un dispari, basta cercarlo.

Quando tutto pare bloccato,  in simmetria
l’occhio insegue il dispari, spettinato
che scappa, da qualche parte

corre sulla ghiaia del viale
si ferma di botto a contare i cipressi
cinque

riprende, spalanca la porta
va a destra in cerca del buio
gli scuri serrati
uno

riposa nell’ombra ritorna sui passi
si siede sul bordo dell’acqua
ninfee a foggia di stella
cinque

corre, si muove fresca la vita
nel dispari
______________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Dispari – 28 febbraio 2013

Senza parole

Inverno

Senza parole restano gli sguardi
ma è un peso anche alzare il capo
incrociare i pensieri a distanza

non è meglio andare per strada lungo
il muro
la siepe chiusa nelle gemme arrossate
i piccioni incuranti
a becchettare briciole di pane ammollato nelle pozzanghere
anche il gatto nell’aiuola
una volta randagio
mette il naso fuori di casa a rimpinzarsi di crocchette
un cane
le zampe uno due tre quattro
passa
annusa la neve

mondo di mantenuti
unica visione andare oltre l’inverno

______________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Senza parole – 25 febbraio 2013

Sole e luna

Sole e luna

Ho visto il risveglio degli occhi stupiti
al gioco interrotto
chi va più in fretta
io che faccio a spicchi l’arancia
o tu che incerto li porti alla bocca

mi hai dato il tempo di disporli a disegno
come il sole e la luna
e hai sorriso divertito
prima di prendere a morsi le stelle

__________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Sole e luna – 21 febbraio 2013

Tra due gocce

Tra due gocce

Orologio di primavera
sgrana in singhiozzi il rosario
di primo mattino

silenzi tra due gocce
conta ogni volta fino a tre
il plic ploc nella ciotola
sul davanzale

non mi va di pensare
regressione a un ritmo elementare
la tabellina del tre

_____________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Tra due gocce – 21 febbraio 2013
Takagi Masakatsu – Primo – Composizione multimediale

Sala d’aspetto

Col tempo si gestisce il vuoto vestendolo da sala d’aspetto
niente di pretenzioso
un po’ di armonia lungo le pareti
un quadro due poltrone rivestite in jacquard col segno del gatto a ciambella
in centro anche un tappeto
fa strano vedere chi passa girarci intorno
e negare per falso rispetto la sua funzione

qualcuno si siede e attende
come si fa dal dottore
ma cè il vuoto anche oltre la porta
anima viva è il salto del gatto
ammaestrato a lasciare il posto ancora caldo a chi arriva
ad accoccolarsi ai piedi
sul tappeto
come un cane

__________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Sala d’aspetto – 19 febbraio 2013
Foto elaborazione – Poltrone con gatto

Viaggio

Untitled, undated - Vivian Maier

Untitled, undated – Vivian Maier

Da tempo abituato a declinare il tempo al passato
mi esercito ogni giorno alla conta dei cerchi
sui larici tagliati

tra le radici il fermento delle formiche
mi insegna il via vai instancabile dei pensieri
anche se dormo le sento muovere
fin sulle dita dei piedi
sono immobile da troppo in questo strano viaggio

A vedervi abbracciati mi rinasce il cuore
e anche se pare tenerezza da terza classe
viene da lontano
con i tempi e le fermate di una tradotta

a ogni stridore sul ferro
il risveglio in una nuova stazione
non che sia importante il cartello col nome
ma un segnale diverso a marcare il percorso

Lo so
abbracciati
arriverete a destinazione

___________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Viaggio – 18 febbraio 2013
Fotografia – Untitled, undated – Vivian Maier

Una guerra

Pablo Picasso - Guernica (particolare)

Pablo Picasso – Guernica (particolare)

Sento che una guerra mi manca
una vera
non quella al fronte
la divisa schizzata di sangue
quella di tutti e di tutti i giorni
per anni

mi manca il senso di stare appeso ad un filo
il pulsare caparbio del cuore
la tenacia dei nervi
che brucia il grammo di forza rimasto
quel buco in fondo allo sterno
che tira il morso
al vuoto bianco dei denti

mi manca di aver provato la fame
il disastro comune dei sensi
e dentro la voglia che cresce
di resistere insieme
ricominciare

___________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Una guerra – 17 febbraio 2013
Pablo Picasso – Guernica (particolare) – 1937

Ti sfiora

A fianco  - Alejandro Rosemberg

A fianco – Alejandro Rosemberg

E se il tondo ti dona la curva dei fianchi
ringrazio la luce e l’ardire del giorno
che segna i contorni
segue la traccia e la pelle
riflette presenze
e il sodo pulito del tuo mondo

Ti sfiora il mattino mentre ti guardo
e mi faccio tela e cuscino
pur di starti a fianco
di essere le cose che tocchi

E fossi materia sottile
mi farei anche luce e calore
pur di fugare anche l’ultima ombra
e posarmi leggero
quel tanto
da farti
appena
svegliare

____________________________________________________________
F. A. Canavesio – Ti sfiora – 14 Febbraio 2013
Foto A fianco – Alejandro Rosemberg

La tua mano

Eduardo Chillida - Tindaya  (1996)

Eduardo Chillida – Tindaya (1996)

C’è rischio di perdersi al chiuso
con lo stesso sgomento del vuoto
che entra ed esce dai buchi
e non basta una lama di luce
a tagliare fette di muri
lontani ma duri
come fossero a un metro dal naso

sento il cemento vibrare
forza di terra
la polvere sale le nari
terra sul cielo
forse mi sento protetto dal chiaro
e il vuoto racchiuso ha un senso di chiesa
forza del cielo
la tua mano
mi accompagna

_________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – La tua mano – 13 febbraio 2013
Foto  di Eduardo Chillida – Tindaya – 1996
_________________________________________________________________

Eduardo Chillida - Tindaya  (1996)

Eduardo Chillida – Tindaya (1996)

 

Se la neve

Nel viale – 1

Se la neve conta i fiocchi
e disegna manicotti di pizzo sui rami
resta il timore che neppure possa cominciare
questo inverno
atteso dal bruno screpolato dei tronchi

e le gemme si sono fermate
un momento indecise tra i soliti umori
succhiati a fatica dalle radici
e il bere fresco dai pori
piccoli sorsi
granita dal lieve sapore

a lato il lampione ancora va fiero
del nuovo cappello
ma Il buio già scioglie l’incanto
acquarello appena abbozzato
un pennello soffio di sale
cancella le tracce di bianco

Nel viale – 2


_____________________________________________________________________
Franco Antonio Canavesio – Se la neve – 11 febbraio 2013
Foto – Nel Viale – Franco Antonio Canavesio
_____________________________________________________________________

[