Cinque-uno-cinque, ma potrebbe anche essere tre-uno-cinque, oppure uno- cinque-tre. Basta siano dispari.
Non sono stravaganti moduli tattici del calcio ma un punto di vista, per leggere o impostare la costruzione di un’immagine, posando l’attenzione sul dispari.
Al sopore rassicurante delle simmetrie, il dispari regala un tocco di movimento e la scena si anima in un equilibrio dinamico, perchè dispari è vita.
C’è sempre un dispari, basta cercarlo.
Quando tutto pare bloccato, in simmetria
l’occhio insegue il dispari, spettinato
che scappa, da qualche parte
corre sulla ghiaia del viale
si ferma di botto a contare i cipressi
cinque
riprende, spalanca la porta
va a destra in cerca del buio
gli scuri serrati
uno
riposa nell’ombra ritorna sui passi
si siede sul bordo dell’acqua
ninfee a foggia di stella
cinque
corre, si muove fresca la vita
nel dispari
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Franco Antonio Canavesio – Dispari – 28 febbraio 2013