Mi inquietano gli angeli
nelle chiese tardo ottocento
stanchi di preghiere e piume barocche
di lato alla pala d’altare
non basta il colore confetto
manca un battito fresco di ali
e la luce da fuori
non è quella del fiato iniziale
mi ritorna greve l’atmosfera
del catechismo autunnale
in chiesa quando ero bambino
la panca i santini
il timore del peccato
ombrava di scuro ogni cosa
anche le piume dell’ angelo
inviato a fare da custode
troppe mani di bianco su ali
ancora da aprire al volo
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La notte
con le sue alchimie cerebrali
acquieta umori malsani
raddrizza visioni
e la luce è diversa
anche se il sole è lo stesso di ieri
come il luogo e l’ora del primo mattino
e la grata protegge
non vieta il salire
disciolta nell’aria tra i vetri socchiusi
l’ala più chiara e leggera
di una ritrovata preghiera
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Franco A. Canavesio – Angeli – 8-9 gennaio 2013
foto – Angeli oranti, Cappella dell’Ospedale di S. Vito – F. A. Canavesio