Dittico per mio padre

Colori del suk

A mio padre.

Di lui due ricordi, uno recente, l’altro dell’infanzia.
Egualmente vividi.

 

Che fine ha fatto la scatola di legno
i tubetti spremuti a metà
e il vaso finto Gallé
con i pennelli di martora, a bagno
beauty farm all’ essenza di pino.

Rivedo lo studio , i butin delle chine
penne e pennini , dalle tue mani
fantasia a puntini
sul tavolo le sabbie e i cartoni
spettacolo le polveri di ogni colore
trovate al mercato di Assuan.

Mi manca tuo sapere artigiano
e il tornare la sera
colorato come un indiano
fin dentro le orecchie.

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Viale d'inverno

Viale d’inverno

 

Da bambino
nel tempo dei rami spogli
chiedevo a mio padre il perchè
del denudarsi all’arrivo del freddo
io avevo indosso il cappotto
alla micia il pelo cresceva più folto
e l’albero, no.

Non era imbarazzo il silenzio
il tempo giusto a dare risposte
capaci di rigirarmi con le gambe all’insù

Il verde ti sembra un vestito
ma anche d’estate l’albero è nudo
le foglie sono la pelle e il polmone, sottile

D’inverno restano le ossa, si rannicchia
appena respira, con la corteccia
come tu, appallottolato nel letto
se ti scopri di notte
e aspetti che mamma venga a scaldarti
tra le sue braccia.

Anche per questo amavo andare
per mano a mio padre.

Mio padre ed io

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Franco Antonio Canavesio – Mi manca – 21 dicembre 2012
Franco Antonio Canavesio – Per mano – 21 dicembre 2012