Lupa di mare

Una mano sulla mia spalla
torni a parlare di lei
con l’altra fai segno che oggi è il tuo turno
single da poco  io avvezzo a star solo da tempo

All’inizio non era così evidente tra voi
lo scambio di ruoli tra maschio e femminino
tu amante di placidi corsi
lei di rapide e marosi infuriati
del resto fin da ragazza
era stata un tutt’uno con la forza dell’acqua
e ogni giorno la marea le cresceva dentro impetuosa

Lei un pesce irrequieto  tu terrestre più cauto
trascinato giù dalla riva
nel suo mare  alla prima ondata
figurarsi se sapevi nuotare
goffe bracciate
boccate di sale

del tuffo mi mostravi i graffi
i segni rimasti sulle tue mani
dopo la furia d’amore avvinchiato al suo scoglio

E più tardi in tempi e luoghi distanti
improvvisa una secchiata di gelo
diluvio sul corpo fin dentro i polmoni
per te  altra bevuta
il fiato bloccato
anche dall’acqua di fonte

predominio di guerra il suo
di mare e di terra

E chiudi evocando atmosfere e fantasie lontane
mi dici alzando le braccia
che forse il padre era stato un pirata
già da bambina allevata in cima alla tolda
capace da sola e col branco a gestire ogni confronto
cosa prendere e dare
rapporti di istinto
amore animale

duro
da lupa di mare

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Franco Antonio Canavesio – Lupa di mare – 7 novembre 2012