Il dono

Mi hai parlato con insolita voce
capace di scherzare sulle ferite
porta di scambio veloce tra vecchio e nuovo

il dono è arrivato improvviso così immenso
da colmare ogni angolo vuoto della mente e del corpo
e scacciare ombre e incertezze

Fiducia in mani guantate e cellule da farsi alleate
che ancora non hanno imparato i tuoi ritmi
e lavorano con troppa foga
si spendono senza risparmio come i volontari a Firenze

Mi dici che passata la piena sarete diventati un tutt’uno
la sera ci sarà tempo per sedere insieme
pensare al prima e al dopo
miracolo davanti a un bicchiere
da bere a piccoli sorsi senza timore

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Franco Antonio Canavesio  –  Il dono  –  22 ottobre 2012