Eravamo a pesca insieme, mio padre ed io, a Bohinj, sul lago. Quella trota navigava sicura nelle acque trasparenti, incurante delle nostre esche. Poi l’aggancio, la battaglia, vinta e la clemenza.
Come sul lago dorato
anche noi avevamo un mito
da sfidare con armi celate nell’esca
non una gara, alleanza tra padri e figli
stretta nel silenzio della riva.
Lo specchio a mercurio va in pezzi
col salto fuori dell’acqua
la furia strattona, non spezza
branchie a prendere l’aria
l’angoscia dell’ultimo guizzo.
Sguardo d’intesa tra noi
eccitati di ritrovata pietà.
Un colpo di coda
dilegua l’argento, vivo
sotto l’oro del lago.
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Franco Antonio Canavesio – Sul lago – Settembre 2012