In direzione del sud

Settembre si chiude in controluce
con voli di anatre in direzione del sud

stupisce il percorso
al tramonto sfilano alte sui coppi
tra orecchi di antenne e camini ormai in disuso.

Qui un tempo era campagna
un incontro casuale di fiumi intrecciava nastri di luce
e l’acqua faceva da specchio invito suadente alla sosta.

Se fossi io a volare
penserei che da basso c’è un mondo in ascolto
o forse abituato a sentire troppi segnali insieme
e non sa quali ascoltare

basta un’occhiata dall’alto per capire
che non vale la pena far tappa meglio un volo diretto
anche se costa fatica

sono in molti a pensarla alla stessa maniera
domani altri gruppi con passaggi ogni pochi minuti
previsione di cieli intasati in direzione del sud.

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Franco Antonio Canavesio   –   In direzione del sud    –    30 settembre 2012

Turbamento

Henry Scott Tuke – Catching the light

A quindici anni
sono finiti i giochi innocenti
 al confine tra sabbia e mare
e lo stare addossato alla roccia
a scrutare sirene e delfini
ha un che di sensuale.

Questo contatto di pelle
con la pietra calda di sole
muove le voglie
l’occhio segue la curva
di un corpo disteso
ne traccia il contorno

con mano che trema
strappa il velo.

Un’onda sbolle il pensiero.

Luis Ribas – A la platja

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Franco Antonio Canavesio  –  Turbamento  –  agosto 2012

Grand Tour

Fotografia di Angelo Facchini

Non venitemi a dire che manca il respiro
che cè bisogno di spazi immensi
segnati da un nastro di strada
e tanta polvere e sole.

Qui la distanza non si conta
a giornate in sella a un cavallo
l’occhio trova sempre una casa, una pianta
un buon motivo d’indugio
per fermarsi e fissare un paletto
mai volesse qualcuno misurare
quanto cè da qui all’infinito.

Preferisco andarci a piedi
seguendo le curve d’asfalto
ogni tanto taglio dritto sui campi
per sentire l’odore dell’erba
e insieme far perder le tracce.

La mia direzione è il sud
viaggio a piccole tappe
con la luce diretta negli occhi
questo è il mio Grand Tour.

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Franco Antonio Canavesio  –  Grand  Tour  –  26 settembre 2012

Bisogno di trasparenza


In treno da TO a MI
ho incontrato un presidente
filosofo e politico a sua detta
di quelli che amano stupire
con parole da campagna elettorale
……….

“E’ deciso, cambio sede
da tempo sto pensando
che devo andare incontro
al bisogno prorompente
di un’ esistenza nuova
che sia trasparente.
L’architetto mi ha promesso
un progetto che è un po’ pazzo
con i muri tutti in vetro
pavimenti di cristallo
trasparente anche il terrazzo.

Già ora ho dismesso scuri e tende
entri pure lo sguardo dei vicini
anche se in mutande
a fiorellini.

Di giorno lascio aperte le finestre
condivido fumi e odori
e si sa che mi faccio
e cosa mangio.

Ho piazzato una webcam
infrared
niente password per la rete
e un sensore hi precision che mi punta
di sicuro è uno scoop da sfruttare
notte e giorno in campagna elettorale.

Lei si chiede se con tutto sto guardare
ho problemi in quei momenti… con il sesso
le rispondo che da sempre io son casto
non mi passa per la mente
neanche in sogno.

Ora basta, la devo per forza salutare
mi aspetta una clinica privata
due fisici e un chirurgo extraterrestre
mi han proposto un intervento non banale
il trapianto di un cranio in cristalgel
durezza e trasparenza eccezionale.”

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Franco Antonio Canavesio – Bisogno di trasparenza – 24 settembre 2012

La seta di Irene

Irene Rossi – 2012

Per capire cosa vuol dire
stare appesi ad un filo
bisogna fallire la presa
il fiato legato ad un chiodo
sentire la frusta sui fianchi

… ma …

la tua è ombra che cala sicura
roccia su roccia di altro colore
pelle di gatto senza spessore
scivola a scatti senza rumore

Il filo che tiene non dà batticuore
forte e sottile bava di ragno
viene da dentro la seta di Irene
quanta ne serve lunga al bisogno.

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Franco Antonio Canavesio – La seta di Irene – 23 settembre 2012

Contatto

Fotografia di Errikos Andreou

disteso

educato a pesare
sulla terra
coi piedi
viene meno il perchè
di un guscio

sottile

pelle prigione
capelli radici
linfa per l’occhio costretto
a flebo di luce

sento un viavai
di formiche

il verde intorno
che cresce
potrei non essere visto
da uno che passa
a lato


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Franco Antonio Canavesio – Contatto – 18 settembre 2012
Gustav Mahler,  Das Lied von der Erde (Il canto della Terra), 1908 -1909

Amori

Solo tu sai mettere insieme
impossibili storie
d’amore
in fila
eguali nel tempo

ripeti gli stessi colori
verde di foglia
nero di pietra

di tanto in tanto
una goccia
scorre la pelle
pulisce memorie
risveglia la voglia

ancora
un sasso
una foglia

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Franco Antonio Canavesio   –   Amori   –   16 settembre 2012

Scelgo un abito chiaro

Alberto Pancorbo – Laberintos del alma

Ho seguito il percorso del sole
tra le braccia l’urna
del fatto e non fatto
portata con amore
come un bimbo
per ogni rimpianto un fiore
lasciato oltre il quadrato
della prigione.

Ora il nero è dismesso
con Saturno tornato a riposo
non è tempo di stare nudi
e cercare altra scorza
da cavare sotto la pelle

scelgo un abito chiaro
per lo scampolo d’estate
che non tarderà a tornare.

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Franco  Antonio  Canavesio  –  Scelgo un abito chiaro  –  15 settembre 2012

Fessure

Alberto Pancorbo – Poblada soledad

Trasloca il dolore
e lascia sempre qualcosa
pacchi annodati alla meglio
posati su sedie azzoppate
una scusa per ritornare

vano serrare paletti
sa di fori e filure
dove passa giusto il pensiero.

Da bravo cane si accuccia
nell’incavo sotto i ginocchi
tiepido amico
appena ti muovi ti lecca
come se fossi il padrone
ma il bastardo ha coda di drago
improvviso sferza i fianchi
cagna a sangue i polpacci.

Poi si acquieta la bestia
torna pensiero
rovello sottile
sfuma sotto la porta
resta nell’aria il guaire
il suo, il mio
non riesco a distinguere quale.

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Franco Antonio Canavesio  –  Fessure  –  Settembre  2012