Stamattina han visto sui campi grigie farfalle mutanti
destinate a morire da sole a un passo da dove son nate
L’aria guasta di Fukushima ha negato il battere d’ali
nè pennello e carta leggiera di riso potranno ridare il colore
Potresti augurare più trista condanna a una farfalla
se non negare già il primo vibrare di ciò che ha più prezioso
Non come gamba perduta dopo aver a lungo camminato
ma appena nato, per sortilegio di un pugno di sali malati
Perchè già nel bozzolo l’ala leggiera è appassita
e solo un tronco incapace muove a scatti sui rami
La prova di volo è in caduta tra erba secca e strana
anche la lucertola stupita indugia all’attacco fatale
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Franco Antonio Canavesio – Farfalle a Fukushima – agosto 2012