Non temo le pagine bianche
che non devo per forza riempire
e neppure il vuoto che imbianca
solo un attimo prima
mi fa tenerezza il bianco
il lenzuolo d’ ospedale
rimboccato con cura
su un futuro che è breve
Vorrei regalare una stanza
o magari prestarla se è mia
un cubo di zucchero e sale
lungo due respiri per lato
per stare soli nel bianco
i sensi tesi a intuire
il primo vibrare leggiero
di un bianco quadrato nel bianco
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Franco Antonio Canavesio – Passaggio – Luglio 2012