Oltre i cancelli di Ashraf

Recentemente ho avuto occasione di partecipare alla proiezione di un documentario dal titolo “La lunga strada – lotte per la democrazia in Iran“. Il video e l’interessante ed ampio dibattito che ne è seguito, mi ha permesso di rivedere in un’ottica completamente nuova il tema, dimenticato, trascurato e spesso completamente travisato dai media. Trent’anni di lotte dei mujahidin del popolo, dentro l’Iran e fuori, con otto milioni di esuli sparsi nel mondo.

Ho appreso dell’ incontro di Parigi in cui molti illustri personaggi internazionali si sono uniti alla manifestazione di oltre 120.000 persone per protestare contro le politiche del regime iraniano. Più di centomila persone: ne avete sentito parlare sulle TV nazionali? Mi dicono di un minuto dedicato dal TG2 , praticamente un dovere, per citare la partecipazione di Emma Bonino.

A capo del comitato nazionale di resistenza iraniana all’estero (CNRI) una donna, Maryam Rajavi , a cui dedico queste parole.

Ho ardito muovere contro
mangiando miele e locuste
con i mujahidin di Ashraf.

Oltre i leoni di Persia
storie di pece e galera
di morti sotto tortura.

Qui si resiste in tremila
per dare vita al futuro
le mani serrate a catena

con altri milioni nel mondo
tra il silenzio dei media
e giornali venduti ai mullah.

Di fronte il doppio veleno
del bieco fascismo di dio
alimento di guerra e terrore.

Trent’anni di resistenza
di donne, tante, e uomini
con sulle spalle la Storia.

Io sono una di questi,
il nome mio è Maryam.

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Franco Antonio Canavesio – Oltre i cancelli di Ashraf – Giugno 2012