Ci sono modi diversi
di sentire il vento buriano
suono vitale
i soffi di forza, incolore.
Tesi, nel letto, accucciati
la persiana sbatte, ogni tanto
sirene dal canto stonato
pulsano vani richiami.
Il naso sui vetri a guardare
bandiere di panni sui fili
tritura di foglie, corolle
gerani in vaso, squassati.
Nell’odore di marcio dei bagni
la sabbia scricchia sui piedi
il vetro, vibra, si apre
uno sbuffo di tenda fa vela.
E’ forte! Tanto. Ma quanto?
Si legge dal coppo sfilato
dal fumo che esce a singhiozzo
il coccio a terra schiantato.
Dal mare che morde la sponda
i baffi increstati di spuma
dal fiocco teso a tamburo
il colpo del boma nel cambio.
Dal correre di nuvole, in alto
ombre sul grano segnato
da vermigli sfrangi di seta
papaveri in aria, scuffiati.
Ho aquiloni nel sangue, impazziti.
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Franco Antonio Canavesio – Sentire il vento – maggio 2012