Su queste scogliere
alte sui flutti
negli anfratti
umidi di sale
da sempre gli dei
celano i figli
rapiti agli umani.
Dei loro vagiti
le diomedee sono
custodi e nutrici.
Il loro lamento
confonde il pianto
sempre uguale
delle madri.
Sarà il primo volo
a ritornarli all’uomo
forti di solitudine
di vento e di mare.
Franco Antonio Canavesio – Uomini e Dei – maggio 2012