Quanta forza è nel fiume
lieve sulla pelle dei sassi
lisciati da nenie di sabbia.
Capogiro veloce di gorghi
come dervisci rotanti
bottiglie di plastica e rami.
Vorrei un isonzo a portata di
mano, pietre bianche pulite
per sedere a prendere il sole.
Non oso posare le membra,
a cercare carezze nell’acqua
sciroppo di petrolio e sambuco.
Mi basta un setaccio ostinato
a cercare pepite o pagliuzze
tra cicche e foglie marcite.
Franco Antonio Canavesio – Il mio fiume – maggio 2012